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15 Luglio 2023

Morti sul lavoro: Primo Quadrimestre 2023 ancora nefasto

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Pubblicati da INAIL i dati degli infortuni sul lavoro del primo quadrimestre 2023: sono 264 le vittime rilevate da gennaio ad aprile, di cui 207 in occasione di lavoro e 57 quelli in itinere, con una media di oltre 66 decessi al mese e più di 15 alla settimana.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, le vittime sono quindi 3 in più.

QUAL È LA SITUAZIONE, REGIONE PER REGIONE?

Il primo quadrimestre 2023 vede in zona rossa, e quindi con un'incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im= Indice incidenza medio, pari a 9 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), le seguenti regioni: Umbria, Valle D'Aosta, Abruzzo e Marche.

In zona arancione: Veneto, Piemonte, Liguria Lombardia e Sicilia.

In zona gialla: Campania, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Lazio e Toscana.

In zona bianca: Calabria, Basilicata e Molise.

In numeri assoluti, la Lombardia è ancora in vetta con 42 vittime in occasione di lavoro.

Seguono: Veneto (23), Piemonte (18), Emilia-Romagna (17), Lazio (16), Campania (14), Sicilia (12), Toscana (11), Puglia (10), Marche e Abruzzo (8), Umbria (7), Liguria (6), Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (4), Calabria (2) e Valle D'Aosta (1).

QUALI SONO I SETTORI MENO SICURI?

Nella graduatoria del nuovo anno per settore, il maggior numero di denunce arriva dal settore delle Attività Manufatturiere (21.529).

Seguono: Costruzioni (9.195), Sanità (9.119), Trasporto e Magazzinaggio (9.018) e Commercio (8.742).

L'INCIDENZA DI MORTALITA' PER FASCE D'ETA'

La fascia d'età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni dove le vittime sono 80 su un totale di 207.

L'incidenza di mortalità dei lavoratori con età compresa tra i 15 e i 24 anni è il 50% in più rispetto a quella di chi ha un'età compresa tra i 25 e i 34 anni (7,9 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 5,1).

L'incidenza di moralità minima viene rilevata invece tra i 35 e 44 anni (pari a 4,6 infortuni per milione di occupati), mentre la più elevata nella fascia di lavoratori ultrasessantacinquenni (29,1), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (16,6).

LA SITUAZIONE DEI LAVORATORI STRANIERI

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 36, mentre sono 11 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.

Il rischio di morte sul lavoro dei lavoratori stranieri si dimostra essere ancora superiore rispetto agli italiani. Gli stranieri, infatti, registrano 15,2 morti ogni milione di occupati, contro 8,3 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.

INFORTUNI SUL LAVORO: ALTRI DATI

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio ad aprila 2023 sono 14, mentre in 7 hanno perso la vita in itinere.

Il venerdì è il giorno "nero" della settimana, ovvero quello in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali nel primo quadrimestre dell'anno (19,8%).

DENUNCE DI INFORTUNIO IN DIMINUZIONE

Rispetto al periodo gennaio-aprile 2022, le denunce di infortunio continuano a diminuire: si è passati dalle 254.493 denunce del 2022 alle 187.324 di aprile 2023, con un calo del 26,4%.

E' importante ricordare come nel 2022, e in particolare nei primi mesi dell'anno, fossero ancora molti gli infortuni denunciati connessi al Covi che oggi, invece, hanno poco peso nelle statistiche.

COS'È L'INCIDENZA DI MORTALITÀ?

L'incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l'attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.