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03 Luglio 2025

Relazione annuale INAIL 2024: infortuni stabili, in aumento le malattie professionali

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Il 3 luglio, presso l’Auditorium Antonio Maglio a Roma, l’INAIL ha presentato la sua Relazione annuale 2024, illustrando le principali attività svolte dall’Istituto e fornendo un quadro aggiornato sull’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Nel 2024 le denunce complessive di infortunio sono state 593.000, con un lieve aumento dello 0,4% rispetto al 2023: l’aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente, da 590mila a 593mila casi, è imputabile alla componente degli studenti, le cui denunce hanno raggiunto quota 78mila, di cui 2.100 nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), pari a circa il 10% in più dell’anno precedente, quando la copertura Inail è stata estesa a tutte le attività di insegnamento-apprendimento, superando i limiti precedenti legati alle sole esercitazioni pratiche. Quelle relative ai lavoratori sono invece diminuite dell’1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023: in lieve calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), ma in aumento tra gli studenti (da 8 a 13, di cui uno nei Pcto). 

Nel dettaglio: 421.533 infortuni sono avvenuti in occasione di lavoro (registrando un calo del 1,9%), 97.399 in itinere (con un aumento del 3,1%), I casi mortali in itinere sono saliti da 275 a 303 (+10,2%), I casi mortali in occasione di lavoro sono invece diminuiti del 3,5%.

Il settore industria e servizi ha concentrato circa il 90% delle denunce di infortunio e l’86,1% dei casi mortali. Un quarto delle denunce ha riguardato il manifatturiero. Le Costruzioni sono il settore con il maggior numero di decessi (182 su 1.202), seguite da Trasporti (132), Manifatturiero (118) e Sanità (20).

Distribuzione geografica degli infortuni: Nord-Est: 33%, Nord-Ovest: 27,6% , Centro: 19,5%, Sud: 13,2%, Isole: 6,7%

Distribuzione dei casi mortali: Nord-Ovest: 26,1%, Sud: 22,9%, Nord-Est: 20,4%, Centro: 19,1%, Isole: 11,5%

Le regioni con più decessi: Lombardia: 16,1%, Campania: 10,3%, Lazio: 9,0%, Emilia-Romagna: 8,5%

Nei dati emersi il 31,6% degli infortuni sul lavoro ha riguardato donne.

Le denunce di malattie professionali hanno raggiunto quota 88.000, segnando un incremento del 21,8% rispetto al 2023 e superando anche il picco del triennio 1976–1978 (80.000 casi). I lavoratori ammalati sono stati 58.000 (+18,7%), L’83,3% dei casi ha riguardato la gestione Industria e Servizi,

Distribuzione territoriale: Mezzogiorno 32.674, Centro 31.794, Nord 23.916; il 73,9% dei casi ha riguardato uomini,

Circa tre quarti delle malattie denunciate sono di tipo muscolo-scheletrico.

Durante la relazione, sono stati presentati anche i principali progetti e risultati dell’Istituto, tra i quali il Bando Isi 2024, finalizzato al finanziamento di progetti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro: in particolare, sono stati stanziati 600 milioni di euro a fondo perduto, il massimo storico delle 15 edizioni dell’iniziativa avviata nel 2010, a sostegno di progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli ambiti di intervento sono stati pensati per rispondere ai bisogni reali delle aziende, a partire dalle micro, piccole e medie imprese, favorendo l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, l’acquisto di macchinari innovativi e più sicuri, la valorizzazione dei settori più rappresentativi del Made in Italy e gli interventi di bonifica dell’amianto. Sono quasi 30mila, inoltre, le aziende che hanno beneficiato della riduzione del tasso di premio per prevenzione, per un totale di oltre 197 milioni di euro.