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29 Giugno 2020

LAVORARE DA CASA | Fact Sheet INAIL su Lavoro agile e Telelavoro in situazioni emergenziali

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Nonostante la maggior parte dei lavoratori abbia avuto la possibilità di rientrare nel proprio luogo di lavoro, ancora molti di essi si trovano in una situazione di lavoro a distanza, definito più volte come “Lavoro Agile” o “Smart Working”, una condizione che il governo ha da sempre incoraggiato dall'inizio dell'emergenza legata al Covid-19, in quanto importante misura di contenimento di trasmissione del virus e che permette continuità di lavoro alle aziende.

INAIL ha redatto un importante Fact Sheet, dal titolo “Lavoro agile in situazioni emergenziali – Applicazione di un modello “ibrido” tra lavoro agile e telelavoro”, in cui analizza la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa “da remoto” nella crisi sanitaria, mettendo in luce quali sono state individuate come criticità e opportunità utili a definire un modello di lavoro a distanza a regime che coniughi innovazione e, soprattutto, la tutela della persona.

Innanzitutto viene data la definizioni di Telelavoro e di Lavoro Agile, termini comunemente utilizzati come sinonimi, ma che possiedono differenze e affinità.

Le differenze principali includono, per esempio, il fatto che nel Telelavoro “lo svolgimento della prestazione lavorativa presso una seder di lavoro che, seppur fissa, è diversa da quella del datore di lavoro primario o pubblico, si tratta quindi di un nuovo “ambiente di lavoro”, mentre il Lavoro Agile è definito come la vera e propria “autonomia organizzativa del lavoratore per quanto riguarda i vincoli di orario e i luoghi di lavoro, previo rispetto del limite dell'orario giornaliero o settimanale di cui alle normative e Contratti Collettivi Nazionali di riferimento.”

Il documento passa poi in rassegna quelle che sono le principali criticità emerse durante questo periodo di l'applicazione del lavoro agile in una fase emergenziale ad un ampio ventaglio di lavoratori, quali ad esempio la sovrapposizione tra ambiente lavorativo e domestico, la mancanza di preparazione adeguata dei lavoratori alla visione complessiva dei rischi, le difficoltà o l'impossibilità nel separare gli spazi personali e familiari da quelli lavorativi, l'interazione con fonti di pericolo più connaturate alla dimensione abitativa che a quella professionale, ecc.

Il Fact Sheet si conclude analizzando come l'adattamento a questi nuovi scenari lavorativi sia pervenuto in tempi brevissimi, grazie a soluzioni adottate che hanno consentito il proseguimento di molte attività produttive impedendo il totale collasso del sistema e grazie anche alle tecnologie che, oggi più che mai, hanno permesso un adeguamento capace di superare alcuni limiti della normativa di riferimento.

Potete liberamente consultare il Fact Sheet redatto da INAIL cliccando QUI